Prassi e Cinema
PRAXIS UND KINE (680 pagine):
La sintesi dell’intensa attività di studio e pratica cinematografica è la scrittura di un vero e proprio compendio di tecnica cinematografica intitolato “Praxis und Kino” (Prassi e Cinema). Un manuale unico nel suo genere, pregno di suggestioni estetiche figlie del tempo, prezioso dal punto di vista della tecnica e ricco di spunti per la scenografia.
La ricostruzione di “Prassi e cinema” di Antonio Simon Mossa e la teoria del cinema nell’Italia fascista
Andrea Mariani, Università degli Studi di Udine
A partire dal 1934, tutte le attività cinematografiche indipendenti, tutte le associazioni cinematografiche, il mondo interno della cultura cinematografica indipendente e amatoriale, i cinefili, subirono un potente processo di istituzionalizzazione da parte del Partito Nazionale Fascista e dalla neonata Direzione Generale della Cinematografia: nascono le Sezioni cinematografiche dei Gruppi Universitari Fascisti, i Cineguf. Le università diventato il punto di raccolta di tutte le anime giovanili della cultura cinematografica italiana. Grazie alle ricerche del gruppo di lavoro della Società Umanitaria Cineteca Sarda e del Laboratorio di Antropologia Visuale dell’Università di Sassari, un importante prodotto di quella cultura è emerso nella sua forma primitiva: un importante e rarissimo saggio di teoria del cinema scritto da un “cinegufino” d’eccezione, Antonio Simon Mossa, allora studente di architetture e aderente al Cineguf di Firenze.
L’opera, le cui prime tracce risalgono al 1941, è una preziosa e potente testimonianza del fermento giovanile intellettuale attorno al cinema.
La presentazione del testo, Prassi e cinema – mai pubblicato prima e oggi per la prima volta ricostruito – è l’occasione per restituire un ritratto inedito del suo autore e di quella generazione che ha contribuito in maniera sostanziale alla formazione dei discorsi sul cinema negli anni immediatamente precedenti il Neorealismo cinematografico.